domenica 19 aprile 2015

Gli anni belli. Marco Proietti Mancini. Edizioni della Sera.

Cosa funziona:
1.       Tema e collocazione: una storia raccontata sullo sfondo della Storia vera (8)
2.      Il sentimento e la rievocazione dei fatti non scadono nell’esagerazione, come spesso succede in questo tipo di romanzi. Sono piacevolmente assenti anche gli scivoloni nella melassa. C’è il giusto romanticismo, c’è la ricostruzione degli ambienti e della psicologia dei personaggi, manca per fortuna l’indirizzo commerciale che infastidisce col dejà-vu (7)
3.      Carattere di stampa fine e tondeggiante, molto gradevole (8)
4.      Refusi ridotti al minimo, impaginazione che denota una cura più che discreta (8)
5.      Quarta di copertina ficcante, sintetica, adeguata (8)
6.      Front cover forse ovvia ma pertinente, comunque d’impatto (7)
7.      Coralità e rievocazione devono molto al primo Pratolini. Ed è una nota di merito (7)

Cosa non funziona:
1.       L’invito a visitare il sito della casa editrice va messo in posizione più discreta (5)
2.      Sulle linguette interne il carattere di stampa è grosso, smisurato. Ridotto della metà, con lo stesso formato del corpo dell’opera, sarebbe più sobrio ed elegante. Identico discorso per le pubblicazioni precedenti e per l’indice: meno spazio occupano sulla pagina, migliore è il risultato (5)
3.      Nella bio i grandi professionisti non mettono la foto dell’autore: il libro non deve essere – e non è – una vetrina. Deve parlare della storia, non di chi l’ha scritta (5)

La media voto, un 6,8 netto, fa capire come, aggiustando tre punti in apparenza futili eppure molto importanti, questa giovane casa editrice potrebbe raggiungere vertici notevoli.