Gli
anni belli. Marco Proietti Mancini. Edizioni della Sera.
Cosa
funziona:
1.
Tema e collocazione: una storia raccontata sullo sfondo della Storia
vera (8)
2.
Il sentimento e la rievocazione dei fatti non scadono nell’esagerazione,
come spesso succede in questo tipo di romanzi. Sono piacevolmente assenti anche
gli scivoloni nella melassa. C’è il giusto romanticismo, c’è la ricostruzione
degli ambienti e della psicologia dei personaggi, manca per fortuna l’indirizzo
commerciale che infastidisce col dejà-vu (7)
3.
Carattere di stampa fine e tondeggiante, molto gradevole (8)
4.
Refusi ridotti al minimo, impaginazione che denota una cura più che
discreta (8)
5.
Quarta di copertina ficcante, sintetica, adeguata (8)
6.
Front cover forse ovvia ma pertinente, comunque d’impatto (7)
7.
Coralità e rievocazione devono molto al primo Pratolini. Ed è una nota
di merito (7)
Cosa
non funziona:
1.
L’invito a visitare il sito della casa editrice va messo in
posizione più discreta (5)
2.
Sulle linguette interne il carattere di stampa è grosso, smisurato. Ridotto
della metà, con lo stesso formato del corpo dell’opera, sarebbe più sobrio ed
elegante. Identico discorso per le pubblicazioni precedenti e per l’indice:
meno spazio occupano sulla pagina, migliore è il risultato (5)
3.
Nella bio i grandi professionisti non mettono la foto dell’autore: il
libro non deve essere – e non è – una vetrina. Deve parlare della storia, non
di chi l’ha scritta (5)
La
media voto, un 6,8 netto, fa capire come, aggiustando tre punti in apparenza
futili eppure molto importanti, questa giovane casa editrice potrebbe
raggiungere vertici notevoli.